Sardegna

L’antico tesoro della cattedrale di Castelsardo

25 Aprile 2017
Maestro di Castelsardo

Viaggio alla scoperta della cattedrale di Castelsardo e delle sue tante opere

Nel centro storico di Castelsardo si trova, a poca distanza dal castello, dalle chiesa di Santa Maria e dalla cappella dedicata alle Anime del purgatorio, una suggestiva cattedrale a picco sul mare. La si scorge da lontano grazie alla cupola della torre campanaria finemente decorata con maioliche policrome che, riflettendo la luce del sole, contrastano piacevolmente col turchese dello sfondo. Il maestoso campanile, fatto costruire dai Doria nel Medioevo, quando Castelsardo si chiamava ancora Castelgenovese, nasce inizialmente con funzioni di torre di vedetta e di faro. Solo successivamente è convertito a campanile.

Il Campanile di Castelsardo

Il Campanile di Castelsardo

Dal piazzale antistante è possibile ammirare uno spettacolo strepitoso e poco più sotto si snodano bellissimi percorsi panoramici che costeggiano i bastioni in pietra.

Il panorama dalla cattedrale

Il panorama dalla cattedrale

La cattedrale, che ha un aspetto unico dovuto alla sovrapposizione tra lo stile gotico catalano e quello classico rinascimentale, si erge sopra una preesistente chiesetta romanica e presenta una storia complessa e articolata.

La cattedrale di Castelsardo

La cattedrale di Castelsardo

Dedicata a Sant’Antonio Abate, è fin dal 1503 sede della cattedra vescovile di Ampurias. Al suo interno si sviluppa con una pianta a croce latina sormontata da un’unica navata a botte. Presenta bellissime cappelle laterali che ospitano diversi altari in legno e altri tesori che adesso vi illustrerò mentre nelle cripte ipogeiche sottostanti è ospitata la collezione del museo diocesano.

L’interno della cattedrale di Castelsardo

L’atmosfera che si respira all’interno della cattedrale di Castelsardo è resa ancora più affascinante dalle opere in essa presenti. Su tutte svetta una tavola Cinquecentesca del Maestro di Castelsardo, la Madonna con Bambino assisa in trono, incastonata nell’altare marmoreo realizzato nel 1810 e collocato nell’abside con volta a crociera stellata.

La pala del Maestro di Castelsardo e l'altare in marmo

La pala del Maestro di Castelsardo e l’altare in marmo

La Madonna di Castelsardo

La Madonna di Castelsardo

Di fronte, sul lato opposto, spicca un bellissimo organo a canne del Settecento collocato sulla cantoria rialzata, solo in apparenza sorretta da due antiche colonne romane ritrovate in mare e che hanno uno scopo meramente decorativo.

Le due colonne romane

Le due colonne romane

Di sicuro interesse le cappelle laterali con i loro caratteristici altari in legno, a cui ho accennato poc’anzi. Tra queste si distingue quella interamente rivestita di azulejos, la mia preferita, e quella di Sant’Antonio per via dell’altare caratteristico.

La cappella degli azulejos

La cappella degli azulejos

A latere di quest’ultimo, su due pareti che incorniciano l’apertura oggi murata dove un tempo si apriva una finestra, troviamo ancora gli affreschi Seicenteschi attribuiti al più grande pittore manierista sardo, Andrea Lusso. Uno di questi raffigura i martiri turritani Gavino, Proto e Gianuario.

Affresco dei martiri turritani

Affresco dei martiri turritani

Il tesoro delle cripte

Le sorprese più belle arrivano però dai sotterranei della cattedrale di Castelsardo, in cui si trovano presenti le cripte recentemente restaurate dove sono stati ritrovati numerosi scheletri di persone (si ipotizza nobili e benestanti) decedute nei secoli scorsi a causa delle pestilenze e delle malattie che hanno afflitto il borgo.

Antichi leggii nelle cripte

Antichi leggii nelle cripte

Le celle ospitano il “Tesoro” della vecchia diocesi costituito da paramenti sacri, reliquiari preziosissimi e varie opere d’arte dal valore inestimabile. La più antica è sicuramente rappresentata dalla statua lignea della Madonna di Salasgiu del 1300, proveniente dalla chiesa superstite dell’omonimo villaggio scomparso e che ancora oggi viene portata in processione. A mio parere è bellissima! Durante le operazioni di restauro sono inoltre riaffiorate le originali decorazioni apposte sul vestito e la collana in corallo rosso disegnata sul collo. Veramente, ma veramente affascinante.

La madonna di Salasgiu

La madonna di Salasgiu

La madonna di Salasgiu

La madonna di Salasgiu

Un’altra interessante statua, del 1400, miracolosamente scampata a un incendio così come il crocifisso in legno di scuola spagnola appeso alla parete, è quella di Sant’Antonio del fuoco, facilmente identificabile anche per il maialino, fedele compagno di avventure posto ai suoi piedi.

Il maialino di Sant'Antonio

Il maialino di Sant’Antonio

Statua di Sant'Antonio del 1400

Statua di Sant’Antonio del 1400

Incredibile il reliquiario di scuola spagnola realizzato con fili d’oro così come i grandi leggii in legno intarsiato, i quadri appesi e appoggiati alle pareti (vedi quello della Madonna Addolorata di scuola lombarda del XVII secolo o quello dei Santi Martiri Turritani del XVIII secolo), la statua dell’Ecce Homo di scuola sarda, anch’essa del XVIII secolo e quella di San Giovanni Battista di scuola lombarda e risalente al XVI secolo.

Crocifisso di scuola spagnola scampato a un incendio

Crocifisso di scuola spagnola scampato a un incendio

La statua dell'Ecce Homo - cripte di Castelsardo

La statua dell’Ecce Homo – cripte di Castelsardo

Reliquario di scuola spagnola - cripte di Castelsardo

Reliquiario di scuola spagnola – cripte di Castelsardo

Eccezionali i paramenti liturgici racchiusi nelle teche in vetro, all’interno delle quali sono conservate anche le reliquie di San Faustino, il protettore dei single. Quindi se siete ancora alla ricerca dell’anima gemella, ora avete una motivazione in più per visitare queste cripte 😛 

Antiche reliquie - cripte di Castelsardo

Antiche reliquie – cripte di Castelsardo

Paramenti liturgici - cripte di Castelsardo

Paramenti liturgici – cripte di Castelsardo

I pezzi forti della collezione sono però le altre tavole dello smembrato retablo del Maestro di Castelsardo, la cui vicenda è talmente intrigante e avvolta nel mistero che ho deciso di dedicargli un articolo a parte. Lo pubblicherò nei prossimi giorni correlato delle immagini che ho scattato alle sue opere.

Arcangelo Gabriele - particolare del retablo del maestro di Castelsardo

Arcangelo Gabriele – particolare del retablo del maestro di Castelsardo

Sono stato a Castelsardo in numerose occasioni eppure non avevo mai visto le cripte fino alla settimana scorsa. Quindi, se ci fate un salto, io vi consiglio di non trascurare questo itinerario culturale-religioso. Sono sicuro che vi lascerà a bocca aperta!

Vi saluto con alcune foto e vi ricordo infine che le cripte sono aperte la mattina e il pomeriggio dopo le 15:30 e sono accessibili pagando un ticket di soli 4 euro che, vi garantisco, sono decisamente ben spesi! Al prossimo jump.

P.s. se volete saperne di più sul museo dell’intreccio del mediterraneo di Castelsardo, avevo già scritto un articolo 🙂 

La madonna di Salasgiu

La madonna di Salasgiu

La madonna di Salasgiu

La madonna di Salasgiu

Cripte di Castelsardo

Cripte di Castelsardo

Gesù Bambino - cattedrale di Castelsardo

Gesù Bambino – cattedrale di Castelsardo

Cripta di Castelsardo

Cripta di Castelsardo

Cattedrale di Castelsardo

Cattedrale di Castelsardo

 

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