Viaggio a Burano tra case colorate e merletti ricamati
Se siete stati a Venezia ma non avete fatto in tempo a visitare la colorata isola di Burano, dovete assolutamente rimediare! Di validi motivi per farci un salto ce ne sono tanti e ora ve li racconto.
Burano l’ho scoperta quasi per caso.
Mi trovavo a Venezia per lavoro e una volta sbrigate tutte le faccende, l’ultimo giorno della mia permanenza in laguna ho deciso di fare un giro nelle isole di Murano e Burano.
Se siete amanti del turismo lento e del relax o se cercate un posto tranquillo in cui perdervi tra pizzi e colori, allora Burano fa per voi.

Burano case colorate
Come arrivare a Burano, l’isola colorata
First of all parliamo di logistica, mi pare ovvio! 😆
Inizio col dirvi che raggiungere Burano è semplicissimo.
Prendendo il Vaporetto da Venezia, precisamente da Fondamenta Nove, in soli 45 minuti e alla modica cifra di 7,50 € si arriva a destinazione dopo una sola tappa a Murano (anche qui vale la pena fare un salto!).
Ciò che principalmente colpisce di questo luogo, in cui il tempo pare proprio essersi fermato, è il ventaglio di colori accesi con cui le casette si presentano allo sguardo degli spettatori.

Burano case colorate
Non a caso Burano rientra nella classifica dei primi dieci posti più colorati del mondo!
Ma perché le case di Burano sono così colorate? Seguitemi 😀

Burano case colorate
Burano, le case colorate, le leggende e il campanile storto
Burano è un luogo ricco di storia e cultura con numerosi e interessanti aspetti legati a tradizioni sedimentate, ottimo cibo e leggende affascinanti.
Tra le tante in circolazione e in grado di spiegare i suoi colori sgargianti, la più accreditata è quella secondo cui i pescatori di una volta usavano tinteggiare le facciate delle proprie abitazioni, in modo tale da poterle riconoscere da lontano.
Il nome Burano discende da “Porta Boreana”, località del Nord Est dell’isola, così denominata per via del vento freddo di Bora che lì soffia particolarmente forte.
Il paese, che si suddivide in diversi quartieri storici, presenta alcuni caratteristici ponti per l’attraversamento dei canali, da cui è possibile scattare bellissime immagini e foto panoramiche.
Una chicca: Se pensate che in Italia l’unica torre storta sia quella di Pisa, vi sbagliate di grosso! Anche Burano, infatti, ha il suo celebre campanile storto, alto ben 53 metri e risalente al XVII secolo.
La vita a Burano scorre pacata e silenziosa.
Gli usci delle case sono quasi tutti aperti e se vi aggirate incuriositi per le calli seguendo il profumo del pomodoro fresco e del basilico, tra un gatto in cerca di ombra, i panni stesi al sole e due biciclette appoggiate ai muri, non potrete non fermarvi a contemplare la bellezza dell’immobilità di questo piccolo angolo di mondo, apparentemente estraneo ai ritmi frenetici dell’uomo contemporaneo.

Burano case colorate
Burano la patria del merletto
Lungo le strade non è raro imbattersi nelle ricamatrici del merletto, anziane signore che non disdegnano mai quattro chiacchiere con i passanti!
Il merletto buranello è anche la principale manifattura artigianale del posto, eseguita ormai da tempo immemore.
Secondo un racconto mitologico il merletto deve la sua presenza sull’isola a un pescatore promesso sposo a una ragazza del paese che riuscì a resistere al canto lusinghiero di alcune sirene ammaliatrici. Vedendo tanta forza di volontà e tanto amore, la regina delle Sirene decise di donare all’uomo un velo nuziale, tessuto con la schiuma del mare.
Una volta che la sposa lo ebbe indossato, la sua bellezza fu tale da suscitare l’invidia di tutte le donne di Burano che da allora iniziarono a lavorare il merletto per cercare di riprodurre quella stoffa unica e pregiata.
A parte le leggende e i misteri, risalgono alla fine del XV secolo le prime testimonianze relative al commercio dei merletti veneziani a cui seguì la pubblicazione di numerosi libri, i modellari, all’interno dei quali venivano raffigurati vari disegni per merletti e ricami, secondo l’ideazione dei principali incisori e tipografi dell’epoca.
Proprio al merletto è dedicato l’omonimo Museo nella piazza del Municipio che io purtroppo non ho potuto visitare, vista l’ora tarda.

Il museo del Merletto di Burano
C’è di buono che ora ho un pretesto in più per tornare sull’isola 🙂
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