I 10 padiglioni più belli della Biennale Architettura 2018
È in corso a Venezia, dal 26 maggio al 25 novembre 2018, la sedicesima edizione della Biennale di Architettura a cura di Yvonne Farrell e Shelley McNamara che, in questa occasione, si confronta con un tema attualissimo ed emblematico della nostra contemporaneità: the Free Space.
Lo spazio libero, dunque, in tutte le sue forme ed espressioni viene messo al centro delle riflessioni che trovano manifestazione nelle diverse mostre e installazioni allestite tra l’Arsenale, i Giardini, il centro storico di Venezia e l’isola di San Giorgio.
Spazio compresso, allargato, spazio dei diritti, dell’inclusione, spazio giusto, spazio dell’uomo e della natura, spazio multifunzionale, spazio aperto e sconfinato, spazio da esplorare e da ingrandire, spazio vuoto o spazio pieno, sono davvero infinite le rappresentazioni che possono essere date di un concetto inequivocabilmente multisfaccettato.
Sono 63, in tutto, i Paesi che, con le loro installazioni artistiche e architettoniche, hanno dato forma alla Biennale di Architettura 2018, ognuno con la propria visione di Free Space, variamente declinata in maniera talvolta singolare e suggestiva verso le tematiche sociali, ambientali o paesaggistiche.
Biennale Architettura 2018 cosa vedere: la mia top 10
Per questioni di tempo io ho potuto visitare solamente i padiglioni dei Giardini e, dunque, mi sono perso tutto l’Arsenale e l’Isola di San Giorgio che ospita il tanto acclamato padiglione del Vaticano.
Nonostante ciò, il mio è stato un vero e proprio giro del mondo che mi ha portato da un continente all’altro alla scoperta di luci, colori e forme con cui i diversi Paesi hanno scelto di restituire al pubblico il proprio senso di Free Space.
Di tutti i padiglioni nazionali visitati ho quindi stilato la mia personalissima Top 10 per segnalarvi quelli che, a mio parere, meritano assolutamente un salto. Pronti a scoprirli? Come on 🙂
Ungheria
Quello dell’Ungheria si è dimostrato il mio padiglione preferito. Ripropone l’esperienza del Liberty Bridge attraverso un racconto scandito da immagini e video che ritraggono la storica occupazione dei ponti di Budapest da parte dei cittadini durante il periodo di annessione all’UE. Un processo di appropriazione dello spazio pubblico per usi diversi rispetto a quelli per cui una struttura come un ponte viene comunemente progettata e che quindi si trasforma da luogo di transito per le automobili a luogo dove andare a fare yoga, a passeggiare o a rilassarsi. Il padiglione è ulteriormente arricchito da una scala di cantiere che conduce fino al tetto e per quanto riguarda lo stile dell’edificio risulta sicuramente tra i più affascinanti.
Paesi Nordici
I Paesi Nordici mettono al centro della propria narrazione l’ecosistema terrestre e il rapporto ancestrale tra l’uomo e la natura. Grandi sfere trasparenti riproducono giganteschi organismi unicellulari, metafore della vita sul nostro pianeta il quale, a sua volta, è rievocato dai tronchi degli alberi che sforano il tetto. Sembra quasi di assistere alla nascita della vita.
Romania
La Romania riscopre il lato ludico del Free Space e invita il visitatore a riprendersi lo spazio attraverso la pratica del gioco e dell’interazione. Giovani che si dondolano su un’altalena e ragazzi che giocano una partita a ping pong esprimono pienamente il senso di questa installazione.
Egitto
Di forte impatto visivo il padiglione dell’Egitto che parla dell’appropriazione dello spazio pubblico da parte dei venditori ambulanti con il loro bagaglio di oggetti e cianfrusaglie che normalmente invadono i marciapiedi. In questo modo i commercianti abusivi, che perpetuano una pratica illegale, forniscono una nuova lettura degli utilizzi che lo spazio pubblico può avere.
Germania
La Germania propone un interessante progetto di ricucitura delle ferite ancora non del tutto rimarginate dovute al muro che divideva l’Est e dall’Ovest. Il muro viene in questo caso sezionato e indagato, con le sue fratture e i segni che ha lasciato impressi nelle menti delle persone, lasciando tuttavia trasparire importanti elementi di saldatura e la voglia di ri-unione.
Russia
Il padiglione della Russia si presenta sotto forma di stazione ferroviaria e tutto il percorso di visita si traduce in un vero e proprio viaggio scandito attraverso cinque sezioni. Emblematiche del lungo spostamento le pile di valige accatastate contro un muro e gli armadietti in acciaio che contengono diversi oggetti smarriti dai viaggiatori di passaggio.
Francia
Il padiglione della Francia è tempestato di oggetti di ogni tipo e colore e dà la dimensione del work in progress, dello spazio del lavoro e della creatività. Sembra che qualcosa di dinamico stia per accadere. È questo il padiglione ideale in cui riflettere sul senso dello spazio, del luogo e della partecipazione. Sicuramente è un’esposizione estremamente scenografica e super fotografata dal pubblico della Biennale.
USA
Il padiglione statunitense riflette sul concetto di cittadinanza, sulle disuguaglianze e le ingiustizie, attraverso sette scale spaziali che partono dalla persona, passano per la città e arrivano al cielo: Cittadino, Civitas, Regione, Nazione, Globo, Rete e Cosmo. Un padiglione tutto da esplorare lasciandosi trasportare dal vortice di immagini, luci, suoni e contrasti tra antico e moderno.
Brasile
Il padiglione del Brasile colpisce per i suoi muri e le gigantesche cartografie che inducono a riflettere sullo spazio in relazione al territorio e alle sue componenti. Un padiglione questo in cui la statura dell’uomo, al cospetto delle opere, è certamente ridimensionata così come il suo ruolo di fronte a quello della Terra e della natura.
Spagna
Il padiglione spagnolo è l’apoteosi del caos, pare quasi saltato fuori da un big bang appena esploso. Si intitola becoming e già questo ci da l’idea del dinamismo e della fluidità che lo caratterizza. Scritte, colori, immagini, disegni, un vero e proprio vortice di visioni, concetti e interpretazioni che forse non seguono un unico filo conduttore ma che comunque affascinano e tengono lo spettatore inchiodato ai muri, alla ricerca di interpretazioni valide.
Questa è la mia top 10 ma naturalmente anche gli altri padiglioni offrono importanti spunti di riflessione. Vi invito a scoprirli di persona, intanto vi lascio con questa gallery.
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