C’era una volta e ancora c’è … Sa Crabarissa
Al centro dell’isola di pietra non poteva mancare una donna pietrificata. Stiamo parlando de Sa Crabarissa, la fanciulla giunta da Cabras che, suo malgrado, rimase nel cuore della Sardegna per sempre.
Era da tanto che sognavo di ammirarla dal vivo e finalmente, non appena è terminato il lockdown dovuto al Coronavirus, ho approfittato di un fresco pomeriggio di giugno per farci un salto.
La leggenda sul suo conto è triste ma ha una morale! Ve la racconto più sotto, quindi seguitemi.
Vi dico già da adesso che Sa Crabarissa, la quale pare proprio evocare le sembianze di una giovane con indosso l’abito tradizionale, non è l’unico monumento naturale in pietra presente in Sardegna. L’isola è, infatti, disseminata di rocce modellate dal vento che assumono le forme più bizzarre: tra queste troviamo forconi, animali di genere, donne, bambini, ecc.
Io ne ho incontrato diverse anche durante il trekking effettuato da Li Cossi e Tinnari, a Costa Paradiso. Se non avete ancora letto il post lo trovate cliccando qui.

Sa Crabarissa. Spettacolo della natura
La leggenda della donna pietrificata dal dolore
Narra la leggenda che, tanto tempo fa, una giovane di Cabras conobbe e si innamorò di un pastore di Austis sceso con le sue greggi verso le fertili terre del campidano.
I due innamorati, dopo uno scambio di doni e promesse, decisero di unirsi in matrimonio, quanto il ragazzo sarebbe tornato nel Sinis per la transumanza.
L’anno successivo, non vedendolo, la donna si incamminò disperata alla volta della Barbagia con un solo obiettivo, ritrovare il suo amato, Una volta giunta nel villaggio di Austis fece però un’amara sorpresa: lui l’aveva tradita e si era sposato con un’altra.
A quel punto, distrutta dal dolore, Sa Crabarissa decise di tornarsene da dove era venuta ma, durante il viaggio, volse un ultimo sguardo al paese di Austis e pianse talmente tanto da terminare tutte le lacrime, fino a trasformarsi in roccia.
Oggi è ancora lì, vestita con il suo costume più bello e il fazzoletto in testa, immersa in un paesaggio unico e scenografico.
La sua storia, come dicevo, ha una morale: ci insegna che non bisogna giocare con i sentimenti delle persone.
Come arrivare a Sa Crabarissa
Raggiungere il monumento naturale de Sa Crabarissa è semplicissimo ma attenzione, la donna pietrificata, nonostante le dimensioni, essendo collocata al centro di una conca è visibile solo una volta vicini.
Per chi arriva da Austis non deve fare altro che seguire i cartelli e imboccare la strada asfaltata che porta a uno slargo. Lì è possibile parcheggiare la macchina e proseguire a piedi per circa un km sullo sterrato.
Spettacolo assicurato. Vi lascio qua sotto la mappa di Google maps per arrivarci senza problemi.
Oltre alla vista, ciò che vi colpirà tanto saranno anche i profumi. L’elicriso abbonda in questa zona e la sua fragranza riempie l’aria. Incredibile anche la straordinaria concentrazione di farfalle di tantissimi colori. Mai viste così tante e tutte insieme.
Più scopro posti simili e più mi rendo conto di vivere in un museo a cielo aperto. Allo stesso tempo mi meraviglio di quanto questi tesori non siano adeguatamente valorizzati. Un monumento come questo, se fosse da un’altra parte (tipo sull’isola di Lanzarote, per dirne una), sono sicuro che per poterlo visitare bisognerebbe pagare un biglietto. Ovviamente questo richiederebbe un minimo di infrastruttura, tipo cartelli esplicativi multilingue, segnaletica adeguata, addetti ai parcheggi, guide ambientali, ecc., insomma organizzazione, ma questa è un’altra storia…
Per saperne di più visitate il sito Cuore della Sardegna
Condividi:
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Google+ (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra)
- Altro