
Vista dalla Louise Alexander Gallery. Yacht attraccati a Porto Cervo
Viaggio nel mondo della Luxury Life tra Mega Yacht, Sardegna e Risorse Culturali
Cosa significa essere un luxury traveller? Sicuramente – ipotizzo – condurre una vita all’insegna del comfort, del relax e dei viaggi in giro per le località più esclusive del pianeta. E poi ancora, indossare capi griffati, acquistati durante momenti di shopping spensierato e ammirare, comodamente dal proprio mega yacht, i tramonti sui mari più belli del mondo, mentre miriadi di bollicine impazzite si agitano dentro una coppa di champagne!

Porto Cervo – Promenade du Port

Porto Cervo – Promenade du Port
Questo topos della luxury life è sicuramente rafforzato dalla presenza di alcuni oggetti o comportamenti d’acquisto che rappresentano dei veri e propri indicatori dello status symbol. Per fare un esempio, il possedere uno o più Rolex, Ferrari, Bugatti, borse Luis Vuitton ecc., contribuisce a delineare la figura del turista di lusso come quella di una persona molto esigente in fatto di moda e design, spesso appassionata d’arte e con una spiccata tendenza verso il meglio del Food&Wine.
Tra i principali simboli che caratterizzano i turisti di fascia altissima non si possono certo trascurare i mega yacht, veri e propri hotel a 7 stelle naviganti che attraccano sempre più spesso nei porticcioli della nostra bellissima Sardegna.
Il Forum del Lusso possibile “Yacht: caccia al tesoro Italia”
Non è quindi un caso se venerdì 6 maggio, nell’incantevole location dell’hotel Cervo di Porto Cervo, si è tenuto il secondo Forum del Lusso possibile, organizzato dalla Federazione degli agenti marittimi con la partecipazione di Nautica Italiana e intitolato “Yacht: caccia al tesoro Italia”, una sorta di “Stati Generali” della nautica di alta gamma.
Il forum aveva però anche un sottotitolo, tanto lungo quanto interessante: “Come realizzare gli Italian Yacht Itineraries. Dal mare la valorizzazione dei beni culturali e la pianificazione degli eventi. I territori dimenticati: dall’oblio allo sviluppo”.

Porto Cervo – Yacht

Porto Cervo

Rolls-Royce Motor Cars – Porto Cervo
Snocciolando nei dettagli la questione, si evince come il senso del discorso fosse quello di trovare risposta a un bisogno espresso da una fetta di turisti che, evidentemente, oltre alle acque cristalline, al clima favorevole e alle boutique alloggiate nelle casette che si sviluppano tra le piazzette di Porto Cervo cerca ed è interessata a conoscere la cultura della terra che li ospita!
Tradotto in parole ancora più povere, si potrebbe dire che anche i big spender hanno sete di cultura e spetta a noi, che abbiamo tutto l’interesse per trarre beneficio dalla loro presenza, metterli nelle migliori condizioni per fargli conoscere le nostre ricchezze, attraverso itinerari a prova di target!
Il nostro patrimonio culturale è la nostra ricchezza
Sardegna, isola dei nuraghi, dei colori sgargianti restituiti sotto forma di costumi tradizionali, dei pani ricamati quasi fossero centrini, del canyon più grande d’Europa, Gorroppu, della spericolata Ardia di Sedilo, delle stelle infilzate alla Sartiglia di Oristano, del panorama dal Monte Gonare o dal Limbara, dei tappeti con le forme geometriche tessuti a Mogoro, delle maschere di Ottana, del Lunissanti di Castelsardo, dei Giganti di Monte Prama, dei paesaggi minerari dell’Argentiera e del Sulcis Iglesiente, dei murales di Orgosolo e dei cavallini della Giara.
Quelli sopraelencati sono solo alcuni degli elementi che compongono il nostro immenso patrimonio culturale e ambientale.
Riscontriamo però che noi per primi, a volte, lo diamo per scontato e invece è proprio quello il nostro punto di forza, il nostro tratto distintivo e valore aggiunto, la chiave possibile del nostro futuro successo.
Ma allora perché il turismo in Sardegna non decolla? Infatti, se proprio dobbiamo dircela tutta, siamo molto indietro rispetto ai nostri competitors, e non solo in relazione al segmento del lusso! Vedere i casi di Malta, Baleari e Sicilia per farsi un’idea. E non basta dire che il turismo sta crescendo solo perché le crociere che una volta erano dirette in Tunisia ora sono dirottate qui. Questa, e lo spero vivamente, è solo una condizione temporanea. Tutti speriamo che quei luoghi meravigliosi tornino presto a essere posti di pace dove poter tornare in sicurezza! Nel frattempo noi ci dobbiamo attrezzare!

Montenovo San Giovanni – Orgosolo
Capire i nostri punti di debolezza per migliorare
Le cause dei nostri insuccessi sono molteplici ma una cosa è certa, occorre fare qualcosa e subito! Perché domani sarà già tardi! Quali sono i nostri problemi? Accessibilità, prima di tutto, anche e soprattutto interna! Non c’è bisogno di aprire il discorso fallimentare dei voli e della continuità territoriale, ci basti solo pensare in che condizioni pietose versa la 131, la principale arteria isolana. Io l’ho da sempre conosciuta in pessimo stato! E non voglio spingermi a commentare la Borore-Macomer o altre strade secondarie piene di buche, dove si rischia seriamente di lasciarci le penne.

Il nuraghe e la chiesa – Santa Sabina
E i Trasporti interni? quasi inesistenti! Pochi e inefficienti collegamenti, sia via pullman che via treno. Organizzazione sistemica dell’offerta turistico-ricettiva che rasenta lo zero. In compenso c’è molto spirito di arrangiamento e improvvisazione, con esiti talvolta positivi e sopra le aspettative a cui però fanno da contraltare i pericoli, per tutta la filiera, derivanti da elementi negativi della “rete” che, in maniera impropria, rischiano di sporcare la reputazione di un intero comparto.
Questi problemi, si badi bene, riguardano tutti noi, non solo i turisti di lusso.
Il segmento luxury travel: numeri e prospettive
Il turismo di lusso è un segmento che in Sardegna esiste, è presente ed è in super crescita! Si tratta di magnati russi, facoltosi imprenditori del sud-est asiatico, sceicchi, emiri ecc. di cui non si può continuare a ignorare l’esistenza o peggio a detestarne la presenza! Forse è arrivata l’ora di pensare a nuove modalità che possano permettere a quei turisti, alloggiati nei mega yacht, di conoscere e visitare il resto dell’Isola, zone interne comprese, predisponendo un’offerta capace di essere attrattiva anche nei loro confronti.

Porticciolo di Porto Cervo

Porto Cervo
Se qualcuno fosse ancora scettico, ecco alcuni numeri che possono incoraggiare:
Propensione media alla spesa di ogni luxury traveller che arriva con un super yacht: euro 15.000/20.000 al giorno.
Il 55% delle bandiere che sventolano sulle imbarcazioni attraccate nei porticcioli italiani non sono europee mentre le italiane hanno un’incidenza pari al 5%.
Il Mediterraneo è la destinazione preferita per l’attracco dei mega yacht (56% su base annua e 70% per il periodo estivo) e il settore contribuisce per 24 miliardi di euro al Pil globale.
L’Italia, nel mondo, è leader nella realizzazione di super yacht, aggiudicandosi il 42% delle commesse, seguita solo dall’Olanda che si ferma al 12%.
Il mercato è in crescita con previsioni più che ottimistiche da qui al 2030. Solo nel periodo 2011-2015 il settore ha avuto nel nostro Paese un incremento del 37,2%.
Il fatturato italiano derivante dal settore mega yacht è pari a 2,5 miliardi di euro e il comparto occupa direttamente 13.000 unità lavorative.

Porto Cervo
La spesa annua per un maxy yacht, di stazza compresa tra i 30 e i 60 metri, è di circa 2,3 milioni di euro mentre per un’imbarcazione sopra gli 80 metri, la spesa media ammonta a 6,7 milioni di euro.
In conclusione, non sarebbe male riflettere su questi numeri emersi dal forum sul Lusso possibile e iniziare a considerare il segmento dei mega yacht come strategico, nell’ottica di una reale messa a sistema del nostro patrimonio, capace di connettere la costa con l’interno dell’Isola.

Porto Cervo

Spiaggia di Cala Granu

Faro di Capo Ferro

Porto Cervo – Yacht