La tradizione dei riti della Settimana Santa in Sardegna
Se nel periodo antecedente la Pasqua avete qualche giorno libero e volete scoprire una Sardegna insolita e misteriosa, questo articolo fa per voi. La Pasqua, detta anche Sa Pasca manna, rappresenta una delle festività maggiormente sentite dal popolo sardo e i riti della Settimana Santa, diffusi in numerosi centri dal Nord al Sud dell’isola, costituiscono un complesso di arcaiche tradizioni derivanti dalle diverse culture che si sono alternate e stratificate nei secoli.
Per approfondire l’argomento inizio subito col segnalarvi un bellissimo libro ricco di immagini, scaricabile gratuitamente in formato pdf dal sito di Sardegnadigitallibrary, pubblicato nel 2007 da IMAGO multimedia di Nuoro con ricerche e testi di Giulio Contu e foto di Franco Stefano Ruiu.
Scorrendo le sue pagine è possibile compiere un itinerario religioso attraverso alcuni dei riti maggiormente significativi: dalla Setmana Santa di Alghero al Lunissanti di Castelsardo, dalla processione degli Incappucciati di Iglesias alle pratiche de Su Scravamentu di Cagliari, dai Gosos intonati dai tradizionali cori maschili di Santulussurgiu ai festeggiamenti de S’incontru di Orosei, in cui le statue del Cristo risorto e della Madonna vestita a festa si incontrano e si inchinano l’una rispetto all’altra.

Ph. Sergio Mereu / Pasqua alla Cattedrale di Oristano
Le celebrazioni pasquali appaiono come la risultante della sovrapposizione dei culti cristiani su precedenti riti ancestrali, connessi al venerazione delle divinità pagane e al ciclo della morte e della rinascita della natura, praticati un tempo nelle aree del mediterraneo, e che oggi si traducono in Sardegna secondo particolari forme di sincretismo.

Ph. _ele_83_ / Venerdì Santo a Iglesias
Una di queste è, per esempio, rappresentata dall’usanza di esporre in Chiesa, nella giornata del giovedì santo, Su Nennere, un misto di semi di lino, grano e orzo che all’inizio della Quaresima vengono impiantati in alcuni vasi con della terra e fatti crescere e germogliare al buio. Il rituale richiama chiaramente ai giardini di Adone e al culto della sua morte, quando le donne ne piangevano la scomparsa tenendo tra le mani recipienti contenenti piante appassite che poi gettavano nei fiumi.
L’atmosfera del periodo immediatamente precedente la Pasqua sarda, Sa Chida Santa, è intrisa di mistici silenzi rotti solamente dal rumore sordo delle matracculas, antichi marchingegni in legno utilizzati per sostituire il suono delle campane.

Ph. Pao986 / La corona di spine. Ottana
Se la Domenica delle Palme si contraddistingue per un clima festoso, in cui è possibile ammirare le bellissime palme intrecciate in maniera sapiente dai membri delle varie confraternite, la situazione si fa più seriosa e cupa con i riti paraliturgici de Sos Misterios, di chiara origine medievale, in cui tramite lo sfoggio, nel corso di varie processioni notturne, di una serie di oggetti simbolici si rievoca la passione di Cristo e quindi la sua flagellazione.
La più conosciuta è sicuramente quella del Lunissanti, che la sera del lunedì santo, dopo il tramonto, si snoda per le labirintiche stradine del centro storico di Castelsardo conducenti al castello medievale, in uno scenario surreale e misterioso, illuminato solo dalla luce de Li Fiaccoli (le fiaccole).
Durante la processione, accompagnata da Li Cantori vestiti di bianco, che intonano Lu Miserere, Lu Stabat e Lu Jesu, i membri della Confraternita della Santa Croce portano gli strumenti della Passione, detti Li Misteri: lu Caligi (il calice), la Guanta (i guanti), li Disciplini (la frusta), la Caddena (la catena), la Crugi (la croce), la Scala, la Tinaglia e lu Malteddu (la scala, la tenaglia e il martello), la Curuna (la corona), la Spugna e la Lancia.

Lunissanti Castelsardo

Lunissanti Castelsardo
Altro rito caratteristico di Castelsardo è quello del Giovedì Santo, con la processione del Cristo nero, detta anche la prucissioni di lu Cristu nieddu. Decisamente carichy di fascino anche i riti de l’escravement e del desclavement di Alghero eseguiti dai Varons abbigliati con gli antichi costumi spagnoli.

Settimana santa ad Alghero

Settimana santa ad Alghero
S’iscravamentu rappresenta forse il culto che più di tutti si presenta allo stesso modo in tutta la Sardegna e consiste nello “schiodamento” della statua di Gesù dalla croce per essere poi condotto al sacro sepolcro.

Lunissanti Castelsardo
Il momento di maggior gaudio è sicuramente quello della resurrezione che viene messo in risalto dall’incontro tra Cristo e sua madre, in un’atmosfera gioiosa e scoppiettante, come ad esempio avviene soprattutto ad Oliena e in alcuni altri centri del nuorese dove l’occasione viene festeggiata dall’esplosione di alcune fucilate a salve.
Discorso a parte meritano i dolci e i pani che vengono confezionati appositamente in occasione della Pasqua ma questa è un’altra storia 😉
Per le immagini ringrazio Giuseppe Demuro (sono suoi gli scatti del Lunissanti, della gallery iniziale e quelle a chiusura dell’articolo).
Ringrazio inoltre Antonio Furesi per le due foto del desclavement di Alghero, Sergio Mereu per lo scatto fatto nella bellissima cattedrale di Oristano, _ele_83_ per la foto della processione del venerdì santo a Iglesias e pao986 per l’immagine della corona di spine del Cristo di Ottana.