Quattro regole + 1 d’oro da sapere sull’arte del raccontare
Tutti abbiamo qualcosa di bello da raccontare, anche chi pensa di non aver nulla da dire! Se è vero che saper raccontare belle storie è un dono prezioso che non tutti posseggono è altrettanto vero che ognuno di noi conosce almeno una storia, un aneddoto o una leggenda che potrebbe trasmettere ad altri.
Con questo articolo intendo spiegarti quanto sia importante comunicare, parlare di ciò che si conosce. Si tratta di un discorso valido sia per chi intende promuovere la propria attività commerciale sia per chi vuole dare maggiore visibilità ad alcuni aspetti del suo territorio.
Se dunque anche tu, per svariati motivi, stai meditando di aprire un blog, una pagina facebook, un profilo instagram o qualsiasi altro canale che ti possa permettere di raccontare delle storie, e vuoi migliorare la tua strategia o prendere qualche spunto, sappi che sei nel post giusto 🙂
Raccontare storie per promuovere le tue risorse
Oggi voglio spiegarti come le storie e l’arte di raccontarle siano elementi fondamentali per qualsiasi realtà che intenda acquisire credibilità e autorevolezza presso un determinato pubblico senza però incorrere nel rischio di annoiarlo.
Ora, tu potresti chiederti: ma di cosa devo parlare? Ti do qualche indizio …
“Non sei fregato veramente finché hai una buona storia da raccontare e qualcuno a cui raccontarla.” Alessandro Baricco
Ricorderai che in un precedente articolo ti avevo già accennato al fatto che la nostra vita si sviluppa su due binari che si intersecano di continuo.
Se vuoi rinfrescarti la memoria clicca qui 🙂
Adesso mi piacerebbe focalizzare l’attenzione su un aspetto non di poco conto. Partiamo da un dato di fatto: tutti noi siamo sempre più connessi online, tramite i diversi dispositivi in nostro possesso, con lo scopo di ricercare informazioni e/o soluzioni a vari problemi.
Vorrei che tu riflettessi su questo particolare e che ti dessi delle risposte:
Hai mai preso in considerazione il fatto che ciò che conosci e che fino a questo momento ti sei tenuto dentro possa invece rappresentare la risposta a un bisogno o la soluzione a un problema di qualcun altro?
E che là fuori ci siano addirittura persone disposte a pagare per avere quel tipo di soluzione o informazione che tu solo conosci così dettagliatamente?
Voglio però, almeno per il momento, trascurare gli aspetti maggiormente venali del discorso e concentrarmi invece su quelli più propriamente pragmatici.
L’arte del raccontare: aspetti tecnici ed emozionali
“La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.” Gabriel Garcìa Màrquez
Per esempio, se tu volessi fare il cammino di Santiago de Compostela in solitaria, partendo dal Portogallo, ma non sapessi nulla di nulla sul tragitto, da dove inizieresti? Scommetto che per prima cosa entreresti su Google per cercare informazioni sulla tratta, su come arrivare al punto di partenza e su tutto l’equipaggiamento indispensabile per compiere il percorso.
Dopo aver soddisfatto queste esigenze che potremmo definire “primarie” potresti tuttavia avere ancora qualche perplessità. Ti potrebbe infatti mancare quel qualcosa in più che io chiamo il “lato umano” della valutazione, necessario per farti partire ad occhi chiusi.
Anche in questo caso internet ti viene in soccorso fornendoti in maniera del tutto innovativa uno strumento vecchio come il cucco: il passaparola!
Mentre in passato, se si voleva un consiglio o un parere, ci si rivolgeva ai propri famigliari, al medico di fiducia, al saggio del paese o alla vicina di casa che nonostante le apparenze le ha provate tutte ma proprio tutte, oggi ci si può appellare al mondo intero che tanto è a portata di click.
Ed ecco che per soddisfare quegli aspetti emozionali e umani, senza i quali tu non acquisteresti mai quel biglietto per Lisbona, non dovrai fare altro che sguazzare nei forum e nei blog di chi il cammino portoghese l’ha già percorso e che ha deciso di mettere a disposizione di tutti il suo patrimonio di conoscenze ed esperienze.
“Ascoltare un racconto e sentirlo proprio è come ricevere una formula per aggiustare il mondo.” Roberto Saviano
Regola numero uno: Solo tu, grazie alla tua esperienza, conosci qualcosa in un determinato modo! Fanne tesoro. Qualcuno potrebbe averne bisogno
Raccontare cosa, come e a chi?
Ti ho detto prima che là fuori c’è una marea di gente che cerca risposte di ogni tipo. Se tu hai qualcosa di interessante da dire e lo fai nel modo giusto, quelle persone arriveranno da te come l’ape arriva al fiore.
“Le avventure accadono a chi le sa raccontare.” Jerome Seymour Bruner
Regola numero due: decidi di cosa vuoi parlare
Per quanto riguarda la scelta degli argomenti, ti do un consiglio: parla delle cose che conosci! Hai sicuramente un bagaglio di conoscenze maturato nell’arco di tutta la vita. Magari sai cucinare benissimo, sei un ottimo cameriere che sa tutti i trucchi del mestiere, sei un esperto di programmazione informatica, conosci a menadito la cultura giapponese o hai fatto il giro del mondo davvero in ottanta giorni! Caccia fuori le tue risorse! E’ impossibile che tu non ne abbia. Non ci credo!
Regola numero tre: concentrati per raccontare ciò che vuoi nel modo giusto ma prima di tutto individua un mezzo per farlo
Ci sono tanti modi per raccontare qualcosa. Lo puoi fare attraverso aneddoti, gallery fotografiche, video o nuovi format appena sbarcati sul web. Magari un giorno di questi scrivo un articolo sullo storytelling, che ne dici? Intanto ti anticipo la regola d’oro: devi saper scrivere in modo corretto e avvincente altrimenti nessuno ti leggerà mai.
Non occorre essere degli scienziati ma se non scrivi bene, tutte le altre regole perdono automaticamente di valore. Il tuo modo di scrivere è il tuo tratto distintivo ed è importante tanto quanto gli argomenti di cui tratti!
Regola numero quattro: individua il tuo pubblico
Con l’avvento di internet ognuno di noi è diventato una sorta di agenzia stampa in miniatura. Prima, se volevi rivolgerti a qualcuno dovevi pagare fior fior di quattrini per mettere un articolo sul giornale. Oggi lo puoi fare gratis ma tieni a mente che non puoi parlare a tutti indistintamente. In caso contrario, non otterresti nulla e rischieresti di assomigliare a uno di quegli ubbriachi che, mentre parlano da soli, si aggirano di notte per le strade di città deserte. Conoscere il tuo target di riferimento è quindi importantissimo per almeno due ragioni:
- Se sai a chi stai parlando o se hai in mente a chi ti vuoi rivolgere, puoi scegliere quali argomenti trattare, sapendo che questi susciteranno un sicuro interesse;
- Utilizza il linguaggio adatto in base al target e al medium scelto. Per esempio se hai un blog di viaggi o una pagina facebook e vuoi invogliare qualcuno alla visita di un monumento archeologico, sono sicuro che punterai a fornire descrizioni semplici e mirate, corredate magari di immagini accattivanti, piuttosto che ricostruire minuziosamente tutta la storia del bene dal neolitico a oggi … giusto? :-p
Bene, per chiudere, ti riepilogo le quattro regole + 1 d’oro di questo articolo:
- Anche tu hai diverse cose da dire
- Seleziona gli argomenti e parla solo di ciò che conosci
- Scegli il mezzo adatto per raccontare le tue storie
- Individua il tuo target e adatta il linguaggio
- Scrivi bene