Cosa vedere a Orani? Un piccolo mondo antico nel cuore della Barbagia
Prendi un tranquillo pomeriggio d’inverno, di quelli che non fa tanto freddo e non ti costringe a indossare guanti e sciarpa.
Aggiungici un paesino di montagna aggrappato con forza alla roccia e dove le strade odorano di camini fumanti e di vino rosso.
Mettici dentro il vociare divertito dei bambini, le risate fragorose degli adulti e il fascino indiscusso di un rito propiziatorio, quello del carnevale, inscenato ripetendo gesti e movenze la cui origine si perde nel tempo.
Condisci il tutto con un forte senso di comunità e il risultato che otterrai sarà un alchimia di suoni, profumi e sensazioni che ti incanteranno e ti costringeranno a fermarti, anche solo per alcune ore, ad ammirare la bellezza delle cose semplici ed essenziali.
Io ho sperimentato tutti questi elementi, sabato scorso, a Orani, piccolo paese in provincia di Nuoro, nel corso della mia #BarbagiaOnTheRoad.

Veduta di Orani

Cosa vedere a Orani: le foto di Carlo Bavagnoli sui muri

Cosa vedere a Orani: le foto di Carlo Bavagnoli sui muri
Orani Express
Orani non è un paese di passaggio, di quelli in cui ci passi comunque.
No! Se vai a Orani è perché hai una motivazione per farlo. Ma questo, d’altronde, vale un po’ per la maggior parte dei paesi della Sardegna.
Il fatto è che spesso si sente raccontare che non ci sia nulla da vedere o da scoprire nei piccoli comuni, che non esistano motivazioni abbastanza forti da portare le persone a visitare luoghi meno noti di altri.
Eppure di motivazioni per andare a Orani ce ne sono tante! Eccome! Siete curiosi di scoprire cosa vedere a Orani? Seguitemi 🙂
1. Perdersi tra le stradine che parlano di Nivola
Ero già stato a Orani in un caldo pomeriggio di primavera, e in quell’occasione avevo piacevolmente scoperto che il paese ospita una serie di bellissime foto, realizzate da Carlo Bavagnoli, che ritraggono Costantino Nivola e i suoi compaesani durante l’inaugurazione di una mostra tenuta si nel lontano 1958 per le vie del centro storico.
Perdersi per le viuzze di Orani è stata sicuramente un’inaspettata e quanto piacevole esperienza.
2. Scoprire la storia e le tradizioni di Orani
Orani è il paese del granito, del velluto e del ferro battuto e ha dato i natali a personaggi che hanno reso onore alla Sardegna tra cui, per l’appunto, l’artista poliedrico Nivola a cui è intitolato l’omonimo Museo,recentemente rinnovato, il pittore Mario Delitala e Salvatore Niffoi, uno dei miei scrittori preferiti e vincitore del Premio Campiello nel 2006.
… e poi c’è il carnevale e la curiosità di vedere in scena, nel suo luogo d’origine, la maschera antropo-bovina tradizionale del paese, Su Bundu.
3. Ammirare la maschera de su Bundu di Orani
Riscoperta a partire dagli anni Novanta dopo un approfondito studio di ricerca e ricostruzione storica, la maschera de Su Bundu, interamente in sughero, si presenta con tratti che ricordano il viso umano, dati dalla sua forma ovoidale, dalla presenza dei bianchi baffi voluminosi e dal pronunciatissimo naso aquilino.
A segnare il passaggio dall’uomo alla bestia, le corna bovine issate in fronte.
La mantellina di lana grezza munita di cappuccio, che Su Bundu indossa, deriva certamente dal tradizionale abbigliamento agropastorale.
Quando su Bundu passa tra la follagli spettatori vengono aizzati dalla minaccia di un Tridente in legno al fine di prendere parte alla danza propiziatoria riproposta per invocare una buona annata.
Ma cosa rappresenta veramente Su Bundu?
Prima di tutto la forza vitale della natura!
La sua figura racchiude tre soggetti in uno: l’uomo, il bue e il vento, ognuno veicolo, a suo modo, del seme che dà la vita. L’uomo detiene il seme umano, il bue quello animale mentre il vento trasporta il seme affinché possa posarsi e germogliare sulla terra fertile.
Per chi desiderasse approfondire la storia e i significati del carnevale oranese, consiglio di visitare il sito ufficiale del gruppo Su Bundhu.
Adesso vi lascio con una gallery di fotografie, sulla sfilata di carnevale e sul paese, che ho scattato e selezionato per voi.
Al prossimo Jump 😀